Meteo errori

 

          

       Negli ultimi anni la meteorologia ha assunto un ruolo di una certa importanza nei mezzi di comunicazione. Non c'è giornale o trasmissione radiofonica o televisiva che non  affidi uno spazio più o meno ampio alle previsioni del tempo.   Talvolta questa grande offerta pecca però di qualità. Pur con i limitati mezzi di indagine a disposizione (satelliti e modelli numerici erano ancora di là a venire) le trasmissioni del colonnello Bernacca degli anni '70 erano per certi aspetti più complete e chiare di molte di quelle attuali, anche se, ovviamente, le previsioni sono ora di gran lunga più affidabili. Negli ultimi anni anche il servizio pubblico ha pensato bene di inflazionare l'offerta, relegando però le previsioni di Caroselli ("erede spirituale" di Bernacca) a fasce orarie di ascolto molto modesto. 

      Molto ricca è anche la cronaca meteo in molti telegiornali; la ricerca dell'eccezionalità dell'evento e del record è ormai diventata una costante in molti sevizi. Spesso, però, di records si possono registrare solo quelli delle sciocchezze proferite dal cronista. Periodicamente si trattano temi in modo ossessivo. Molto di moda è, attualmente, il tema del riscaldamento globale; a questo si è ormai aggiunto quello della nuova glaciazione europea prossima ventura favorita dal possibile blocco o indebolimento della Corrente del Golfo. Nulla da eccepire nell'interesse per tali argomenti, vitali per l'umanità, ma penso che un approccio più scientifico e meno sensazionalistico sarebbe più proficuo, soprattutto se il timore per questi drammatici cambiamenti  fosse accompagnato da una sincero rispetto verso l'ambiente e non fosse invece dettato dalla necessità di stupire l'utente per aumentare l'audience..

 

      In questa pagina vogliamo mettere quindi in evidenza alcuni errori o luoghi comuni in cui si incorre quando si parla di meteorologia, ma anche, obiettivo più ambizioso, essere critici verso alcuni comportamenti dell'uomo che mettono a rischio il complesso funzionamento della macchina atmosferica. Questa è ovviamente danneggiata in modo costante dalle immissioni di fumi e polveri dovute alla combustione, oltre che dallo sconvolgimento dell'habitat naturale (taglio di foreste, cementificazioni di aree urbane, ecc.). Se alcune attività umane sembrano comunque inevitabili per la sopravvivenza ed il miglioramento delle condizioni di vita, altre risultano invece più dettate da un modus vivendi errato e contrario alla natura, che, prima o poi (ma lo sta già facendo!) ci presenterà il suo conto, carico di gravi incognite per il futuro.

 

      Le righe successive non hanno alcuna pretesa di originalità, essendo i vari argomenti tratti dalle fonti più disparate (citate). Se qualche gentile lettore vorrà aggiungere qualche ulteriore osservazione, sarà molto gradita una mail.

 

Luoghi comuni errati tipici della scienza meteo

Si sente spesso dire che, in presenza di clima troppo rigido con temperature molto al di sotto dello zero, non può nevicare. Ciò è errato; nelle regioni polari nevica anche con temperature molto al di sotto dello zero. E' invece da osservare che alle nostre latitudini le nevicate sono prodotte da perturbazioni provenienti da ovest, che portano aria più mite. E' quindi ovvio che le nevicate avvengono, in generale, quando, dopo un periodo molto freddo, le temperature tendono a salire; una temperatura sugli zero gradi è quindi non una condizione necessaria, ma una conseguenza dell'instaurarsi delle condizioni adatte per una nevicata. Inoltre, nel corso della nevicata, si libera una grande quantità di calore dovuto al passaggio di stato da vapore acqueo a cristalli solidi di neve. 

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In presenza di violenti temporali con forti venti che producono danni ad alberi e costruzioni, si sente spesso parlare di tromba d'aria. Molto spesso, invece, non è una tromba d'aria - piuttosto rara - a produrre tali effetti: sono invece violente correnti discendenti - downburst - che fluiscono dalla sommità delle nuvole fino al suolo portando violenti colpi di vento, piogge intense, grandine e aria fredda. Per parlare di tromba d'aria, oltre alla evidenza osservativa di un vortice in rotazione, si devono rilevare anche effetti distruttivi che richiamino tale vortice, come, ad esempio, alberi abbattuti in direzioni diverse.

 

Errori  tratti dalla lettura e dall'ascolto dei mass-media

Per alcuni curiosi errori vedi anche questa pagina del sito di Nimbus

un interessante articolo sui cannoni antigrandine

da Canale 5, previsioni del 27 marzo 2007: precipitazioni sull'Emilia Romagna, nevose oltre i 1000 metri sulle pianure del Veneto